2 febbraio 2007

La popolazione di Valdantena nel 1841



E’ possibile individuare con certezza la consistenza demografica della parrocchia di Valdantena al 30 aprile 1841, data alla quale si riferisce lo “Stato delle anime” che l’allora Parroco, Don Romualdo Bernardoni, aveva stilato con grande diligenza.
Lo specifico Registro, conservato presso l’Archivio traslato per ragioni di opportunità presso gli Uffici della Curia diocesana di Pontremoli, dà conto di una popolazione costituita da suddivise in 671 unità suddivise in 116 nuclei familiari.
I cognomi presenti (il numero tra parentesi dopo ognuno di essi individua le famiglie con il medesimo cognome) a quella data sono Aloisi (1), Armaneti (1), Barbieri (2), Badini (3), Bernardoni (5), Beccari (1), Biondi (7), Bugari (1), Caffoni (4), Caffoni Botti (3), Caffoni Barattini (1), Catè (1), Cavalieri (2), Cecchini (1), Chistoni (4), Compiani (2), Farchioni (1), Farfarana (3), Fornari (1), Gaulli (5), Gaulli Botti (1), Larini (2), Laurenti (2), Lazzaroni (1), Lisoni (5), Lodola (1), Mazzoni (1), Micheloni (1), Orefici (3), Pasqualeti (3), Pedreti (1), Pedretti (2), Perini (4), Perini Tavaroni (3), Piagneri (2), Piagneri Camisani (1), Piagneri Seratti (1), Pometti (8), Ravera (1), Rossi (1), Sartori (2), Sartori Galletti (1), Scacalossi (3), Serrati (2), Steghezzi (1), Tavaroni (5), Tonelli (2), Tosi (1), Uggeri (1), Veroni (1), Zani (6).
Non è, però, possibile conoscere con precisione la popolazione delle singole frazioni della parrocchia. Solo per alcune famiglie, infatti, il don Bernardoni indica il paese in cui queste abitano. Sappiamo soltanto che i Gaulli vivono a Groppodalosio o a Casalina, che i Gaulli Botti sono a Casalina, che è possibile trovare dei Lisoni in Previdè, a Casalina, a Versola ed a Toplecca, che i Pedreti sono a Toplecca, mentre i Pedretti a Versola, che i Perini Tavaroni sono a Casalina, che alcune famiglie dei Pometti sono sicuramente a Versola (per altre non è indicato nulla), che i Serrati sono alla Piagna o a Versola.
L’età media della popolazione è abbastanza giovane: si colloca, infatti, fra i 27 ed i 28 anni, con un’evidente predominanza dei giovani in età inferiore ai 20 anni (quasi il 45%). Solo un individuo si colloca nella fascia 81-90 e nessuno supera i 90 anni di età. (Il grafico rappresenta la suddifisione della popolazione per fasce di età).
La distinzione per sesso vede le femmine (52,07%) prevalere di poco sui maschi (47,93%).
Per quanto riguarda lo
stato civile, fra gli ultradiciottenni, il 48,74% sono coniugati, il 38,44% sono celibi o nubili, il 10,55% sono vedovi. Il restante 2,26% è formato da sacerdoti o chierici.
Quanto alle professioni, la stragrande maggioranza è formata da addetti all’agricoltura (alcuni “lavoratori di beni propri”, altri “coloni”. Si trovano anche alcuni braccianti o lavoratori giornalieri (12), un falegname, due osti, due calzolai (dei quali il primo definito “di poca industria” ed il secondo sottoposto a tutela per eccessiva prodigalità), quattro sarti (dei quali uno definito indigente), tre “caporali” o “capoccia” fornaciai” (cioè in grado di gestire una fornace per la produzione di calce), un “vagabondo”, un “maestro muratore”, un magnano (cioè uno stagnino, ma anch’egli definito “di poca industria”), un boscaiolo. Sono numerose anche le persone poste a servizio presso altre famiglie: si tratta, in genere di ragazzi e ragazze al di sotto dei 16 anni. La percentuale di famiglie definite indigenti è molto alta (si approssima al 50%).