16 maggio 2006

Quando i monti uniscono...

La fotografia del fiume Magra, le cui acque scorrono sotto l'antico ponte (d'la Va'scura) che, fra Groppodalosio e Casalina, consentiva a chi percorreva uno dei tanti itinerari della via Francigena di oltrepassare il corso d'acqua che sorge qualche chilometro più a monte, è significativa per introdurre un territorio, la cui storia non può essere compresa se non letta con attenzione alla viabilità che lo attraversa.
Oggi la Valdantena è prossima al tracciato della A 15 della Cisa (che tocca paesi peraltro vicinissimi, sostanzialmente contigui - Montelungo, Gravagna, Cavezzana d'Antena); in passato Valdantena e Pracchiola erano attraversate da almeno due direttrici viarie che, salendo dalla Lunigiana - e, quindi, dalla Toscana e dal porto di Luni - si proiettavano verso la Pianura Padana o attraverso il passo della Cisa (la via di Monte Bardone) o attraverso quello del Cirone (la Valle del Parma). Itinerari importanti, attraverso i quali si è mossa non solo la storia della gente comune (piccoli commerci, legami culturali, ma anche epidemie e distruzioni), ma anche la storia grande, quella degli eserciti che, in un senso o nell'altro, attraversavano l'Appennino con il loro seguito di morte, di carestie, di piccoli e grandi drammi per quanti, rimasti vivi, si trovavano, passata la tempesta, a dover ricominciare tutto da capo.
Ultima di queste terribili esperienze la fase finale del secondo conflitto mondiale, quando le forze tedesche opposeronproprio sui contrafforti della Cisa, da Pontremoli a Fornovo, l'ultima inutile resistenza a quelle alleate che avanzavano da Massa. Gli ultimi bombardamenti sul territorio di Valdantena avvennero nella notte fra il 26 ed il 27 aprile 1945. Ed il giorno dopo - raccontano coloro che hanno vissuto e ricordano l'esperienza della guerra - la strada della Cisa offriva il tragico spettacolo della carneficina di ciò che restava di un esercito in rotta.

Nessun commento: