Domenico Federico Argenti, , soldato della Grande guerra decorato di medaglia d'Argento al Valor Militare
“Soldato reggimento fanteria n. 183 matricola –
Caduto il comandante della sezione mitragliatrici alla quale
apparteneva, assumeva il comando del reparto ed incoraggiando
ed incitando i compagni alla lotta sotto l'infuriare del fuoco nemico
di artiglieria, postava arditamente l'arma e la faceva funzionare
dove maggiore era il bisogno e più grave il pericolo. Flondar, 5
giugno 1917”. Con questa motivazione fu
assegnata a Domenico Argenti, nato il 22 maggio 1895 da Luigi e da
Domenica Maria Forni (meglio nota come Maria), residenti a Previdè,
la Medaglia d'Argento al Valor Militare. Ancor oggi nel paese è
presente il ricordo dell'impresa epica di Federico (era conosciuto
così, con il secondo nome riportato, come il terzo nome Mario,
soltanto negli archivi parrocchiali, ma non negli atti civili), che
era solito raccontare di aver assunto la decisione de “far
tacere” una postazione austriaca che
sparava addosso a lui ed ai suoi commilitoni. Durante la sanguinosa
battaglia di Flondar, sull'Isonzo, in un momento particolarmente
difficile per l'esercito italiano, che aveva dovuto abbandonare
posizioni faticosamente conquistate a prezzo della vita di molti
giovani, Argenti, imbracciata la mitragliatrice, aveva raggiunto le
linee nemiche e non solo aveva neutralizzato chi teneva sotto tiro
gli italiani, ma era anche rientrato nelle linee italiane spingendo
avanti a sé, sotto la minaccia dell'arma spianata, gli austriaci
fatti prigionieri.
Il fatto avvenne mentre il Duca d'Aosta stava
ispezionando il fronte e fu proprio questi a conferirgli sul campo la
Medaglia d'Argento.
Congedato al termine del conflitto, Federico Argenti
rientrò a Previdè, per portare avanti la propria vita con diverso
eroismo: quello della gente dei nostri monti, abituata a combattere
tutti i giorni la propria battaglia di sopravvivenza. Sposatosi, il
30 aprile 1921, con Marianna Bellotti (meglio conosciuta come
Adelaide), originaria di Serravalle, da lei ebbe sei figli: Umberto,
Adelmo, Pietro, Ermanno, Maria (morta a tre anni di difterite il 25
gennaio 1932) e, poi, una seconda Maria.
Una famiglia pesante,in anni difficili, che lo
portarono anche al destino di emigrante, talora stagionale, con
puntate in Sardegna in in Francia, ove svolse prevalentemente
l'attività di minatore. Domenico Federico morì, poi a Previdè il
14 aprile 1969. La famiglia Argenti era venuta a Valdantena da
Dozzano, dove erano nati sia Pietro che la moglie Margherita Corsi.
Da loro, l'8 dicembre 1824, era nato, sempre a Dozzano, Domenico che
sposò Maria Restori. Da questa nuova famiglia vennero alla luce
Giuseppe Antonio (1860), Luigi (il padre di Domenico Federico,
1862-1839), Maria Luigia (1864-1898) ed Annunziata (1867-1920).
(i dati anagrafici sono tratti da Deposito Archivio Diocesano di Massa Carrara-Pontremoli, Sez. di Pontremoli, Parrocchia di Casalina Valdantena, busta 4, regg. V, VI e VII (matrimoni), busta 2, reg. VI (morti) e busta 5, regg. V, VI e VII (Stati d'anime 1872, 1884 e 1912; quelli militari da www.istitutonastroazzurro.org)
nella foto: la frazione valdantenese di Previdè alla fine degli anni Sessanta dello scorso secolo