Ligures Apuani, un'opera per ritrovare le origini della storia del'antica Lunigiana
“Lunigiana storica,
Garfagnana e Versilia prima dei Romani”: il sottotitolo di “Ligures
Apuani”, il saggio pubblicato nello scorso mese di gennaio presso
libreriauniversitaria.it di Padova da Michele Armanini, la dice lunga sulle
ambizioni di un'opera che di pregi ne ha indubbiamente diversi.
Il primo è il tentativo di
fornire un quadro aggiornato sulla situazione degli studi su un periodo
importante della storia del nostro territorio, ovviamente inserito
organicamente in un contesto più vasto. Quanto questo tentativo sia riuscito (e
ciò dimostra l'impegno e la passione dell'Autore per questa sua ricerca) ce lo
dice anche l'amplissima bibliografia, che dà conto delle ricerche che, negli
anni e fino a date recentissime, sono state svolte sulla vicenda preromana dei
Liguri Apuani. Scrive, in proposito, nella prefazione la Presidente della
Sezione Lunense dell'Istituto Internazionale di Studi Liguri, Eliana Vecchi: “Certamente
l'Autore affronta il tema con moderni strumenti storiografici, basterebbe, per
accorgersene, sfogliare l'ampia bibliografia posta al termine, utilizzata nel
testo con grande attenzione per innervare, anche dialetticamente, il processo
argomentativo”. E, per restare agli aspetti più tecnici (ma fondamentali in
un'opera di questo genere, il cui valore didascalico non è secondario), non si
può trascurare l'ampiezza e la funzionalità degli indici generale ed analitico,
cui va il pregio di consentire al lettore di orientarsi con facilità nelle
quasi 600 pagine del volume.
Fermarsi a questi aspetti non
sarebbe, però, né sufficiente né corretto. Il volume è il frutto di un impegno
appassionato, nato in tempi giovanili, maturato nella tesi di laurea che
Michele Armanini discusse, in Storia Antica, presso l'Università di Pisa nel
2006 e che gli valse il premio speciale degli storici lunigianesi al Lunigiana
Storica. Impegno che si è poi consolidato negli anni, quando la sua ricerca
non si è fermata, portandolo a percorrere minuziosamente il vasto territorio
oggetto del suo studio, per individuarvi tracce multiformi, raccogliere
notizie, costruire quella che Herder
avrebbero definito l'anima collettiva del popolo ligure, quella che
traspare tuttora, ad esempio, oltre che nei reperti archeologici, nelle
tradizioni, negli usi, nella cucina, nei dialetti di “Lunigiana storica, Garfagnana e Versilia”.
E, accanto a questo, gli esiti di studi portati avanti da quanti, sullo stile
inaugurato negli anni Venti del secolo scorso dal Formentini (Conciliaboli,
pievi e corti nella Liguria di Levante. Saggio sulle istituzioni liguri
nell'antichità e nell'alto medioevo), hanno cercato di ritrovare e
rinnovare – come scrive Vecchi - “l'animus della Lunigiana, della sua antica
identità, in parte smarrita nell'opinione comune”.
Di qui l'attenzione puntuale
alla topografia, all'iconografia, all'archeologia, alla linguistica ed agli
apporti delle scienze più moderne, da cui deriva l'ampia parte del volume che
analizza, uno per uno, i siti, da quelli più significativi a quelli meno noti
al vasto pubblico, per trovarne le
ragioni che ne sostanziano l'importanza ed inserirli nel più vasto quadro della
storia più antica del territorio. Un volume da leggere, quindi, anche per
ritrovarci un poco di noi stessi senza indulgere a sterili amarcord, ma
per rinnovare un impegno di civiltà che non deve essere soffocato da finte
modernità.
(M. Armanini, Ligures
Apuani. Lunigiana storica, Garfagnana e Versilia prima dei Romani, Padova,
2015, pp. 594, € 26,00)[da Il Corriere Apuano, CVIII, n. 10 del 7 marzo 2015, p. 3]
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