11 aprile 2015

Domenico Federico Argenti, , soldato della Grande guerra decorato di medaglia d'Argento al Valor Militare

Soldato reggimento fanteria n. 183 matricola – Caduto il comandante della sezione mitragliatrici alla quale apparteneva, assumeva  il comando del reparto ed incoraggiando ed incitando i compagni alla lotta sotto l'infuriare del fuoco nemico di artiglieria, postava arditamente l'arma e la faceva funzionare dove maggiore era il bisogno e più grave il pericolo. Flondar, 5 giugno 1917”. Con questa motivazione fu assegnata a Domenico Argenti, nato il 22 maggio 1895 da Luigi e da Domenica Maria Forni (meglio nota come Maria), residenti a Previdè, la Medaglia d'Argento al Valor Militare. Ancor oggi nel paese è presente il ricordo dell'impresa epica di Federico (era conosciuto così, con il secondo nome riportato, come il terzo nome Mario, soltanto negli archivi parrocchiali, ma non negli atti civili), che era solito raccontare di aver assunto la decisione de “far tacere” una postazione austriaca che sparava addosso a lui ed ai suoi commilitoni. Durante la sanguinosa battaglia di Flondar, sull'Isonzo, in un momento particolarmente difficile per l'esercito italiano, che aveva dovuto abbandonare posizioni faticosamente conquistate a prezzo della vita di molti giovani, Argenti, imbracciata la mitragliatrice, aveva raggiunto le linee nemiche e non solo aveva neutralizzato chi teneva sotto tiro gli italiani, ma era anche rientrato nelle linee italiane spingendo avanti a sé, sotto la minaccia dell'arma spianata, gli austriaci fatti prigionieri.
Il fatto avvenne mentre il Duca d'Aosta stava ispezionando il fronte e fu proprio questi a conferirgli sul campo la Medaglia d'Argento.
Congedato al termine del conflitto, Federico Argenti rientrò a Previdè, per portare avanti la propria vita con diverso eroismo: quello della gente dei nostri monti, abituata a combattere tutti i giorni la propria battaglia di sopravvivenza. Sposatosi, il 30 aprile 1921, con Marianna Bellotti (meglio conosciuta come Adelaide), originaria di Serravalle, da lei ebbe sei figli: Umberto, Adelmo, Pietro, Ermanno, Maria (morta a tre anni di difterite il 25 gennaio 1932) e, poi, una seconda Maria.
Una famiglia pesante,in anni difficili, che lo portarono anche al destino di emigrante, talora stagionale, con puntate in Sardegna in in Francia, ove svolse prevalentemente l'attività di minatore. Domenico Federico morì, poi a Previdè il 14 aprile 1969. La famiglia Argenti era venuta a Valdantena da Dozzano, dove erano nati sia Pietro che la moglie Margherita Corsi. Da loro, l'8 dicembre 1824, era nato, sempre a Dozzano, Domenico che sposò Maria Restori. Da questa nuova famiglia vennero alla luce Giuseppe Antonio (1860), Luigi (il padre di Domenico Federico, 1862-1839), Maria Luigia (1864-1898) ed Annunziata (1867-1920).

(i dati anagrafici sono tratti da Deposito Archivio Diocesano di Massa Carrara-Pontremoli, Sez. di Pontremoli, Parrocchia di Casalina Valdantena, busta 4, regg. V, VI e VII (matrimoni), busta 2, reg. VI (morti) e busta 5, regg. V, VI e VII (Stati d'anime 1872, 1884 e 1912; quelli militari da www.istitutonastroazzurro.org)

nella foto: la frazione valdantenese di Previdè alla fine degli anni Sessanta dello scorso secolo 

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